Fresa per legno: come sceglierle in maniera intelligente

Fresa per legno: come sceglierle in maniera intelligente

Prima di iniziare un nuovo lavoro molti artigiani si domandano quale fresa per legno usare (vedi quelle disponibili qui https://www.fraisertools.com/). Alcuni scelgono di fare di testa propria, sbagliando però acquisto e presentandosi pochi giorni dopo in officina in cerca di aiuto. La fretta è da sempre una cattiva consigliera. Il consiglio è di continuare a leggere l’approfondimento così da sapere una volta per tutte come scegliere la fresa per legno in maniera intelligente.

Conoscere il materiale da lavorare con la fresa per legno

Innanzitutto bisogna conoscere il materiale da lavorare. Chi non è del mestiere potrebbe pensare che sempre di legno si tratta, in realtà le cose stanno diversamente. Infatti, esistono molteplici tipologie di legno: dal composito al puro, dal duro al tenero. Se ci si deve occupare di una lavorazione casalinga comunque, nella maggior parte dei casi si andrà ad operare tramite il legno di pino o abete, che sono entrambi due tipi di legno morbidi. Perché è così importante conoscere il tipo di legno che si deve lavorare? Il motivo è semplice: ogni tipologia richiede un diverso tagliente della fresa, che può essere in acciaio, in policristallino diamante oppure in metallo duro.

Materiale tagliente della fresa

Il tagliente in acciaio quasi non esiste più oggi, essendo stato sostituito dal metallo duro. Si può comunque ancora trovare nelle frese per trapano a colonna oppure quelle a tazza (a cui vengono associate le frese cinesi). Le tipologie di legno più adatte su cui poter lavorare con il tagliente in acciaio sono pioppo e betulla, a patto però che non abbiano residui di colla o altri elementi esterni. Il pregio migliore è rappresentato sicuramente dal fatto che costi meno rispetto ai taglienti in altri materiali. Tra i difetti, invece, si annovera una scarsa durata.

Il tagliente in metallo duro è quello più diffuso tra le frese per legno. Si adatta a qualunque tipologia di legno (sia duro che tenero, con o senza residui). Insomma, una soluzione universale che mette tutti d’accordo. Spesso il metallo duro è indicato anche con la sigla Widiam. Non presenta difetti degni di nota, mentre tra i suoi principali pregi si registra la sua grande versatilità.

Esiste infine il tagliente in diamante policristallino. Rispetto ai due materiali precedenti, il diamante policristallino è adatto in particolare per la lavorazione di materiali duri e mobili in serie. In genere, viene utilizzata dai grandi costruttori (su tutti Ikea). Uno dei principali vantaggi di questo tagliente è dato dalla durata, circa 40 volte superiore rispetto a qualsiasi altro tagliente: è la soluzione ideale per lavorazioni automatiche e ripetute. Tutto ciò però ha un prezzo, dal momento che il costo è di gran lunga superiore rispetto agli economici taglienti in acciaio e agli stessi taglienti in metallo duro. Il suo utilizzo viene consigliato più che altro ai produttori di mobili e a chi deve occuparsi di lavori che richiedono il pantografo.

Quale lavorazione eseguire e macchina su cui usare la fresa per legno

Altri due elementi indispensabili per scegliere la fresa per legno sono sapere quale tipo di lavorazione si deve eseguire e su quale macchina bisogna usare la fresa. Da una parte ci sono due tipologie di lavorazione: una leggera e una massiccia. Dall’altra, l’utilizzo può essere su una fresatrice manuale oppure una fresatrice a controllo numerico.

Stimare i pezzi

Quando si sceglie la fresa per legno, un ultimo punto da prendere in considerazione è la stima dei pezzi che bisogna realizzare. Si tratta di un dettaglio spesso trascurato, ma che è in grado di fare la differenza dal punto di vista dei costi e decretare il profitto o la perdita per un artigiano qualunque in Italia. Fare una stima precisa dei pezzi da costruire è dunque fondamentale se si vuole massimizzare il proprio profitto.